Morti sul lavoro: 2018 Aumento del 9,4%

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Tra gli avvenimenti dello scorso 2018 hanno rilevanza quelli di agosto a Genova (con 15 morti) oltre agli infortuni letali di Lesina e Foggia in cui hanno perso la vita 16 braccianti. I dati fanno emergere che una morte su due ha interessato lavoratori di età compresa tra i 50 e i 64 anni.

I numeri mostrano chiaramente che da un lato sono i giovani a pagare il prezzo della precarietà e dell’incertezza mentre dall’ altro sono i lavoratori più anziani a sopportare il peso di condizioni di lavoro spesso logoranti.

Nei primi 10 mesi del 2018 le denunce presentate all’Inail sono state 534.605 (+0,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno 2017), 945 delle quali mortali (+9,4%). Le malattie professionali sono state 49.760 (+1,9%).

Quelli appena citati sono i dati che si possono trovare nella sezione “Open data” del sito Inail in cui sono disponibili i numeri delle denunce di infortunio e di malattia professionale.

Pur considerato che gli open data pubblicati sono provvisori perché «soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” è evidente che il segno “più” è purtroppo presente sugli infortuni con esito mortale +9,4%.

Analizzando territorialmente il numero delle denunce di infortunio emerge quanto segue:

  • Nord-Ovest (+0,7%)
  • Nord-Est (+1,3%)
  • Sud (+0,2%)
  • un calo al Centro (-1,5%) e nelle Isole (-2,3%)

Le Regioni interessate dai maggiori incrementi percentuali risultano il Friuli Venezia Giulia (+4,3%), la Provincia autonoma di Bolzano (+5,5%) e il Molise (+3,9%), mentre tra le regioni che hanno registrato decrementi maggiori risultano la Provincia autonoma di Trento (-8,8%), la Valle d’Aosta e l’ Abruzzo (entrambi -3,8%).

La Formazione del Datore di Lavoro RSPP

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La legge in materia di sicurezza sul lavoro (D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106) stabilisce che le aziende siano obbligate a organizzare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi, un compito che soprattutto nelle Piccole e Medie Imprese può essere svolto direttamente dal datore di lavoro.

L’Accordo Stato Regioni in vigore dal 26 gennaio 2012, disciplina la formazione minima obbligatoria prevista in questo caso, come RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione):

L’accordo, contestuale a quello sulla formazione dei lavoratori, prevede precise indicazioni in materia di argomenti, durata e modalità dei corsi di formazione obbligatoria.

Nella fattispecie l’allegato 2 del decreto legislativo 81/2008, prevede che questa funzione possa essere svolta dal datore di lavoro nei seguenti casi:

  • Aziende artigiane e industriali fino a 30 addetti
  • Aziende agricole e zootecniche fino a 10 addetti
  • Aziende della pesca fino a 20 addetti
  • Altre aziende fino a 200 addetti.

OBBLIGHI FORMATIVI DEL RSPP

La formazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione prevede corsi di durata minima di 16, 32 e 48 ore a seconda della natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro, delle modalità di organizzazione del lavoro e delle attività lavorative svolte. E’ possibile prevedere un percorso migliorativo rispetto a questi obblighi minimi: per le aziende con profilo di rischio basso la durata minima del corso è di 16 ore, per il rischio medio è necessario un percorso di 32 ore, per quello alto il corso dura 48 ore.

Ogni percorso formativo prevede quattro moduli: giuridico, gestionale, tecnico e relazionale, ognuno con una serie di contenuti specificamente previsti nell’ accordo.

I corsi previsti dall’accordo non comprendono la formazione necessaria per prevenzione incendi e lotta antincendio (corso addetto antincendio), di primo soccorso e di gestione dell’emergenza (corso primo soccorso aziendale) (per cui restano valide le disposizioni previste all’articolo 37, comma 9 e agli articoli 45, comma 2, e 46, comma 3, lettera b) e comma 4, del D.Lgs. n. 81/08).

Nel caso di apertura di una nuova impresa, il datore di lavoro deve terminare il percorso base entro 90 giorni dall’ apertura dell’attività.

AGGIORNAMENTO

E’ obbligatorio un aggiornamento corso RSPP, ogni cinque anni, con percorsi la cui durata varia a seconda del profilo di rischio dell’azienda: otto ore per il rischio basso, 12 per quello medio, 16 per quello alto.

I corsi di aggiornamento non devono riprodurre quanto già previsto dai corsi base, ma approfondimenti su:

  • Temi tecnico-organizzativi e giuridico-normativi
  • Sistemi di gestione e processi organizzativi
  • Fonti di rischio, compresi i rischi di tipo ergonomico
  • Tecniche di comunicazione, volte all’informazione e formazione dei lavoratori in tema di promozione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

 

5 Motivi per i Quali è Importante la Sicurezza sul Lavoro

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Complicata e in continua evoluzione, faticosa e soprattutto costosa (in particolare per i piccoli imprenditori). Stiamo parlando della formazione per la Sicurezza sui luoghi di lavoro.
Perchè è importante?
E’ necessaria per tutti i lavoratori e per le imprese. Scopriamo insieme i vantaggi per entrambi:

 

1. “La formazione di per sè non deve mai essere intesa come un costo, ma come un investimento”. Frase fatta è vero, ma quando parliamo di sicurezza il discorso cambia, perché si parla di un investimento sulla vita. La scarsa o totale assenza di informazione causa gravi conseguenze, mentre poche ore di formazione possono fare la differenza riducendo il rischio di incidenti ed infortuni ai lavoratori e grossi problemi con la legge alle aziende. Non parliamo solo di interruzioni dell’attività produttiva e danni economici, ma addirittura di sanzioni penali.

 

2. E’ un dovere per l’azienda e per i lavoratori, non deve essere visto come un obbligo. Un’azienda che opera in sicurezza evita ingenti danni materiali che possono metterla a rischio ma soprattutto ha l’opportunità di costruire un’immagine di eccellenza ed affidabilità. Attualmente è un argomento molto discusso su cui le aziende puntano per distinguersi sul mercato.

 

3. Le sanzioni sono varie e possono essere anche molto rigide, si parla infatti di violazione del codice penale. Inoltre la normativa diventa sempre più articolata e puntigliosa. Funziona così, non avere un Modello Organizzativo adeguato alla normativa non è un reato, è come non avere una polizza assicurativa, in caso di incidente però non hai diritto al rimborso, ovvero non hai la possibilità di discolparti.

 

4. Essere in regola per un lavoratore vuol dire lavorare con maggiore sicurezza e consapevolezza, mentre per le aziende è un valore aggiunto che porta una serie di vantaggi tra cui, per esempio, guadagnarsi un rating più alto con le banche, ovvero ottenere condizioni di credito migliori perché la vostra azienda risulterà più affidabile e i vostri dipendenti più sereni e produttivi.

 

5. Un paese che non lavora in sicurezza non è un paese civile. Vivere in un Paese che non protegge un lavoratore dalla possibilità di infortunarsi o che, nella peggiore delle ipotesi, rischia di non ritornare a casa è un paese che non rispetta i lavoratori e la vita!

 

Infine un sesto motivo fuori scaletta, ma non per questo meno importante. Ogni giorno quando usciamo per andare a lavorare lasciamo a casa le nostre famiglie che ci aspettano rientrare…alcune sono sicure che rivedranno i propri cari altre sanno bene che potrebbero non rivederli più… Riflettiamo…

 

Vi state ancora chiedendo perché bisogna essere formati ?!